Innovare significa portare efficienza. Oppure migliorarla. Offrire soluzioni, produrre certezze. Ciò che, fino a oggi, è stato fatto in un modo, si può fare meglio. Offrendo maggiori garanzie, strumenti più evoluti, precisi automatismi e vantaggi mirati. È il caso della Cold Chain Platform, l’importante e innovativo progetto dedicato al mondo farmaceutico e, più in particolare, al monitoraggio di quella catena del freddo il cui rigoroso rispetto assicura l’integrità (e quindi la validità e l’efficacia) di alcuni farmaci. Come automatizzare i processi di controllo lungo l’intera supply chain e avere la certezza che le condizioni di conservazione sono state mantenute, quando l’intero processo – dal produttore al consumatore – è complesso, strutturato in diverse fasi e gestito da diversi attori? CCP, la Cold Chain Platform intende rispondere con efficacia a questo quesito.
Cold Chain Platform: cosa, come perché.
La CCP, Cold Chain Platform, è un progetto innovativo nato per rispondere in modo efficiente a un’esigenza semplice da definire e molto complessa da soddisfare: monitorare e garantire il rispetto della catena del freddo nella gestione (dalla produzione alla distribuzione) dei farmaci. Per avere una scala di grandezza dell’importanza che una simile soluzione può rivestire, basti pensare che più di un terzo dei farmaci prodotti, lavorati, distribuiti, conservati, consegnati e utilizzati in tutto il mondo richiede il mantenimento di una temperatura stabile per tutto il ciclo di vita: l’esposizione a temperature più elevate di quelle indicate (per un periodo di tempo che per alcuni farmaci non supera i pochi minuti totali) significa mettere a rischio l’integrità, e quindi l’efficacia, del farmaco. Pochi secondi di ritardo nell’etichettatura, un brevissima sosta prima dell’immagazzinamento, un intoppo durante il trasporto al luogo di distribuzione e il farmaco perde la sua funzione. Quest’ultima è spesso (per questo tipo di medicamenti) critica: si tratta di farmaci salvavita o simili.

Progettare una soluzione in grado di garantire un monitoraggio puntuale e certificato del rispetto della catena del freddo durante l’intero ciclo di vita del singolo farmaco: questo è stato il punto di partenza per lo studio e lo sviluppo della Cold Chain Platform, in risposta al primo bando per l’innovazione lanciato da Bi-Rex Competence Center (link al sito: https://bi-rex.it/). Vista la complessità della sfida, la varietà e variabilità di funzioni e interazioni che la soluzione progettata doveva poter gestire e il necessario ricorso a competenze di diversa natura, tra cui IoT, intelligenza artificiale, software mirati, interfacce versatili e funzionali e Blockchain, per ottenere un risultato di eccellenza è stata costituita una squadra di società di primo livello, la cui collaborazione – attraverso un’attività di Open innovation – ha portato alla soluzione desiderata. Le società sono Keethings, Altea UP, Esisoftware, Ellab, Jsb, Innovative Solutions e Università del Sannio.
Ma come funziona la Cold Chain Platform? La CCP è una piattaforma cloud che digitalizza, raccoglie e gestisce i dati relativi alla movimentazione dei farmaci che richiedono la lavorazione, la conservazione e il trasporto a specifiche temperature, per garantirne la conformità in modo certificato. Ogni fase si base sulle più performanti tecnologie:
- la raccolta e digitalizzazione delle informazioni sugli spostamenti (dentro e fuori dai magazzini di conservazione o dai mezzi di trasporto a temperatura controllata) avviene direttamente sul campo tramite Local Front End e tecnologie IoT e Tag Rfi-Id: i sensori registrano i tempi di passaggio e le temperature nei diversi ambienti.
- la centralizzazione delle informazioni su un’unica piattaforma, con le operazioni di elaborazione e l’interazione con i soggetti preposti, avviene attraverso la piattaforma centrale e il Collaboration Front End.
- l’integrità dell’archiviazione delle informazioni e delle eventuali anomalie viene garantita dalla tecnologia Blockchain, che rende inalterabili i dati archiviati nella piattaforma centrale.
L’importanza di un front end con la visione di Keethings.
L’impronta di Keethings nel progetto della Cold Chain Platform è identificabile nella filosofia che si ritrova anche nel Digital Workspace Keethings: più sono complessi i compiti e strutturate le funzioni più gli utenti devono trovarsi davanti uno strumento semplice da utilizzare, con cui interfacciarsi in tempi rapidi, con immediatezza e chiarezza. Il Collaboration Front End della Cold Chain Platform porta la firma di Keethings e rappresenta il punto di contatto tra le diverse funzionalità del sistema e gli operatori.

Nello specifico, il Collaboration Front End della Cold Chain Platform svolge diversi ruoli:
- consente l’accesso riservato agli utenti autorizzati, che vengono identificati in modo individuale, secondo una modalità utente/aree o funzionalità a cui può accedere.
- costituisce un’interfaccia comune a ogni operatore all’interno della Supply Chain per interagire con la CCP.
- offre un accesso rapido e semplificato alle informazioni sullo stato di conservazione e sulla posizione del singolo farmaco.
- se rileva un’anomalia, come il superamento del tempo di esposizione o della temperatura dell’ambiente di stoccaggio, invia una segnalazione in tempo reale agli utenti specifici, consentendo un intervento immediato per garantire il mantenimento dell’integrità e della qualità del farmaco.
La modalità collaborativa con cui è stato progettato il front end permette un approccio intuitivo alla fruizione della piattaforma, un utilizzo in mobilità da parte degli utenti, un’interfaccia che fa dell’immediatezza il suo punto di forza. Non solo: la collaborazione stessa è agevolata, come nel caso della facilità di coinvolgimento di diversi referenti al verificarsi di un determinato evento e della possibilità di riunirli in uno spazio virtuale in cui interagire attraverso la chat, condividendo informazioni e soluzioni.

L’innovazione che costruisce il futuro.
Keethings ha abbracciato con entusiasmo il progetto Cold Chain Platform, non solo per la possibilità di creare valore grazie alle proprie competenze e visioni, ma per la profonda convinzione che l’innovazione possa davvero rendere la nostra vita – professionale e personale – migliore. E proprio la CCP ne è la prova: per l’apporto che può offrire al settore farmaceutico, in termini di aziende coinvolte, ma ovviamente anche di destinatari finali, l’ultimo, ma più importante anello della catena di produzione/distribuzione di farmaci di tale importanza, cioè il destinatario della cura. Inoltre, questa soluzione, nata e pronta a essere applicata a un settore medicale, è nelle sue parti e nella sua completezza applicabile in settori molto diversi, con lo stesso grado di evoluzione e di valore.
#DoBetterWithKeethings